venerdì 31 ottobre 2008
Manifestazione Roma 30/10/2008
_La scuola è uno stipendificio?La Gelmini blocca le assunzioni, ma non licenzia nessuno
_In Italia meno dell' 1% del P.I.L. viene investito in ricerca contro uan media europea intorno al 3%, al 7% negli U.S.A. e addirittura 9% in Giappone? La soluzione è tagliare i Fondi alla ricerca
_Le università sono in mano ai "baroni" campioni di malagestione? Evitiamo con il blocco del turn over al 20% che giovani motivati e qualificati possano entrare a far parte di questa istituzione
_Le famiglie non arrivano alla terza settimana del mese? Rincariamo i costi dell'università (certo in modo indiretto)!
Ieri a Roma c'erano 1 milione di persone (senza nessun incidente, perchè i manifestanti sono come le B.R., vero Cossiga?), allo sciopero generale della scuola ha aderito l' 80% del personale...
ma siamo sicuri di essere una minoranza?
Speriamo che sia possibile un Referendum Abrogativo...non ci resta che questo come strumento!
mercoledì 29 ottobre 2008
Comitato Pontormo
http://comitatopontormo.blogspot.com/
lunedì 27 ottobre 2008
Empoli - Lezioni in Piazza dei loeni
16:00 - Claudio Zardo: Noi siamo figli delle stelle
16:30 - Mauro Butti: Italo Calvino e Antonio Tabucchi
17:00 - Vincenzo Bonaccorsi: Galileo Galilei
17:30 - Alessandro Nesi: Shakespeare
27 ottobre, ore 22:00 - Webradio Radioradicchio
Fiaccolata - 27 ottobre, ore 21:00, Piazza Don Minzoni
, la fiaccolata contro i provvedimenti in materia di istruzione dei ministri Gelmini e Tremonti. Non mancare!
venerdì 24 ottobre 2008
INTERVISTA A COSSIGA «Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei»
Da "Il Giorno/Resto del Carlino/La Nazione"
PRESIDENTE Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
«Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo.Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».
Quali fatti dovrebbero seguire?
«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».
Ossia?
«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito…».
Gli universitari, invece?
«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che…
«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti?
«Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no?
«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».
Quale incendio?
«Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università.E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».
E` dunque possibile che la storia si ripeta?
«Non è possibile, è probabile. Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non
fu spento per tempo».
Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.
«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama…».
Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente…
«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all`inizio della contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com`era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro.La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla… Ma oggi c`è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente»
Tratto da: http://www.buconero.eu/2008/10/intervista-a-cossiga-bisogna-fermarli-anche-il-terrorismo-parti-dagli-atenei/
Ecco questa è stata l' intervista il mio commento è che un uomo simile non merita la carica che riveste ma non merita nemmeno di vivere libero!
(Ringrazio il mio amico Giunti Damiano che mi ha dato l' idea di pubblicare questa intervista)
Bertold Brecht
Chi Resta a casa quando la battaglia comincia e lascia che gli altri combattano per la sua causa deve stare attento: perchè chi non partecipa alla battaglia parteciperà alla disfatta.
Neppure evita la battaglia chi la battaglia vuole evitare: perchè combattera per la causa del nemico chi per la propria causa non ha combattuto.
Manifestazioni di Empoli e Pisa
Empoli, 23/10/2008 - Citati su repubblica.it
mercoledì 22 ottobre 2008
Lettera ai giornali - Alfredo
protesta studentesca e dei docenti che investe l'Empolese Valdelsa come
il resto d'Italia in questi giorni, anche alla luce delle dichiarazioni
di Silvio Berlusconi che invece di cercare il dialogo richiesto auspica
l'intervento delle forze armate contro gli studenti. Un protesta
pacifica nata per la mancanza di discussione col governo che a colpi di
fiducia e decreti legge modifica radicalmente il nostro paese sarà
quindi bloccata in modo irresponsabile con la forza, lasciando aperti i
problemi sollevati in questi giorni, che così non verranno sottoposti a
nuova analisi. È triste constatare che di fronte ad una richiesta di
partecipazione dei più giovani, a prescindere dallo schieramento
politico, alla vita dello stato si risponda con programmi portati avanti
unilateralmente.
Ci siamo mobilitati contro i tagli messi in atto dal governo nei confronti della
scuola pubblica, contro la legge 133 del 6 agosto 2008, e contro il decreto 137
del 1 settembre 2008. Rimando a altri luoghi una più attenta valutazione
politica dei provvedimenti, per ovvi motivi.
I tagli al sistema dell'istruzione pubblica sono purtroppo una cosa normale in
Italia, ma fare tagli così pesanti e dare la possibilità alle università
di convertirsi in fondazioni di diritto privato per cercare fondi (Legge
133, Art. 16, comma 1) è un chiaro segno di abbandono da parte dello
stato che di fatto regala tutti gli immobili, i mobili e quanto altro ci sia in
un ateneo ai privati, che ne gestiranno totalmente attività e bilanci
attraverso un consiglio di amministrazione (Legge 133, Art. 16, comma
2,3). Altrettanto di fatto viene poi annullata la libertà di ricerca che potrà
essere
sfruttata per lucrare sulle nuove scoperte di proprietà delle suddette
fondazioni.
Questa la parte più dura dei cambiamenti respinti dagli studenti, ma c'è
altro:
vi invito a prendere contatto con studenti e ricercatori universitari
che saranno colpiti dal blocco del turn over (Legge 133, Art. 66).
Inoltre con altri decreti in tutti i livelli del sistema Istruzione
verranno tagliati posti di lavoro non inutili,ma necessari e si va dalla
maestra elementare che deve gestire una classe di 30 bambini da sola, al
ricercatore universitario che aiuta a mandare avanti i corsi dell'ateneo
o il tecnico specializzato del laboratorio di chimica di una scuola
superiore.
La discussione infatti non finisce e prosegue con l'analisi della 137
che porta altri problemi. I problemi veri non si chiamano voto in
condotta, non c'entrano col grembiule, ma sono molto più gravi come la
riduzione delle ore di lezione in tutte le scuole. Questa riduzione di
ore, oltre a svantaggi e difficoltà legate al tempo di permanenza dei
ragazzi all'interno degli istituti, unita ad una scarsità di fondi e di
docenti porterà ad eliminare dai programmi le attività di laboratorio e
prove pratiche che caratterizzano la differenziazione delle scuola:
licei, istituti tecnici, professionali...
Questi sono solo alcuni dei punti sui quali è aperta la discussione,
difficile per una persona studiarli tutti, e per questo è importante
l'iniziativa comune di ragazzi e studenti sui vari temi.
Per quanto riguarda il futuro della protesta le occupazioni a Empoli
stanno per finire e alcune leggi sembrano non poter essere bloccate, ma
questo non fermerà il dibattito. La protesta cambierà faccia studiando
nuovi metodi per il confronto delle idee e nuove iniziative per
mantenere alta l'attenzione di chi ha seguito il movimento fin dalla sua
(ri-)nascita. Coscienti che non basti un “No!”, metteremo al primo posto
l'analisi dei problemi della scuola italiana e le possibili soluzioni.
L'obiettivo è diventare un movimento responsabile capace di fornire
proposte concrete per il futuro, infatti questo è solo l'inizio del
cambiamento che questo governo è intenzionato a portare al sistema
dell'istruzione e compito nostro è tenere gli occhi aperti quando
saranno presentati alle camere proposte di legge come quella depositata
da Aprea a maggio 2008 o quella del non ancora ministro Gelmini di
febbraio 2008.
Vi ringrazio.
Alfredo Di Maria, liceo scientifico “Pontormo”, Empoli
http://lascuolasimuove.blogspot.com
martedì 21 ottobre 2008
Manifestazione di Firenze (video)
Manifestazione di firenze + video occupazione
In attesa del video della manifestazione posto il link di quello che ho fatto a scuola durante i primi giorni di occupazione http://it.youtube.com/watch?v=mOa2tB0vIOU
lunedì 20 ottobre 2008
domenica 19 ottobre 2008
Anche di domenica c'è partecipazione!
Ancora non è stato risolto il problema di come proseguire per domani...probabilmente verrà fatto un "referendum" per scegliere se continuare la via dell'occupazione e negarci l'aiuto e l'appoggio dei professori (che comunque hanno interesse quanto noia protestare, e non sono il "nemico") oppure adottare la via dell' assemblea straordinaria permanente, cioè di giorno continuare lo stesso tipo di attività, con assemblee, workshop dalla mattina fino alla fine del pomeriggio, e poi chiudere la scuola, per riaprirla la mattina dopo.
Qualunque sia la via che verrà scelta, da sottolineare che cercheremo di organizzare la partecipazione ad almeno altre due manifestazioni (a proposito, sabato mattina è stata un successo): martedì a Firenze e giovedì (che comunque sia sarà la chiusura della protesta al liceo) a Pisa.
giovedì 16 ottobre 2008
Occupazione al liceo Pontormo
Ora non ho tempo per parlarne a lungo, troppo impegnato nell'atto stesso di occupare!
Domattina venite a scuola sempre verso le 8, avremo studenti universitari, professori e uomini politici a parlarci di questa legge, faremo workshop su vari temi, il più possibile divertenti, e ci sarà lo sportello per coloro che vogliono ripetizioni, gestiti da alunni di 4a e 5a, e pomeriggio attività ricreativa libera, musica, giochi di ruolo, anche niente, solo stare insieme, passare il tempo manifestando contro ciò che non ci va bene!
OCCUPAZIONE AL PONTORMO
mercoledì 15 ottobre 2008
PROFUMO DI OCCUPAZIONE AL PONTORMO
Per il sit in siamo preparati, ma la partecipazione deve essere diffusa, al massimo!!SIT IN NON VUOL DIRE DOPO UN'ORA ANDARE ALLA COOP!!
Se questa cosa ci interessa davvero, dobbiamo meterci in gioco (e lo stiamo facendo in molti, ma abbiamo veramente bisogno di supporto e partecipazione ativa!).
OCCUPAZIONE PERò NON VUOL DIRE PERDERE ORE DI LEZIONE, ROMPERE LA SCUOLA, FAR ENTRARE NEL LICEO CHIUNQUE. SE QUESTA COSA DOVESSE PARTIRE (dipende solo dalla vostra partecipazione) NEL LICEO POTRA' ENTRARE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE CHI STUDIA (o almeno fa finta XD) AL "PONTORMO"! DURANTE QUESTA SARANNO PROPOSTI DIBATTITI SULLA PROTESTA (perchè, come, ecc...), CERCHEREMO DI ORGANIZZARE AL MEGLIO LA NOSTRA PARTECIPAZIONE ALLE MANIFESTAZIONI GIA' INDETTE (scorrete gli interventi vecchi per le date), CON CREAZIONE DI STRISCIONI, VERRANNO PROPOSTI SPORTELLI GESTITI DAI PROFESSORI CHE VORRANNO, E DAGLI STUDENTI DEGLI ULTIMI ANNI, VISTO CHE VOGLIONO LEVARCI I CORSI DI RECUPERO, CE LI FACCIAMO DA SOLI! IL POMERIGGIO CERCHEREMO DI FARE ATTIVITA' ANCHE PIU' RICREATIVE (sono benvenute le proposte da tutti), MA TUTTO QUESTO SI PUO' FARE SOLO SE LO FACCIAMO CON LO SPIRITO GIUSTO:
TUTTI INSIEME POSSIAMO ESSERE EFFICACI!!!!
martedì 14 ottobre 2008
PROSSIMI APPUNTAMENTI
DOMANI MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE ALLE 16.00 presso gli spazi antistanti la Presidenza della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, entrata via Buonarroti, 4, Pisa: Il Rettore convoca un'assemblea di ateneo per discutere gli effetti della legge 133 e per concordare le opportune iniziative di mobilitazione.
mail informazioni
Chiunque volesse informazioni che non riesce a trovare, chiunque volesse chiarimenti o chiunque volesse dare informazioni in più a noi è liberissimo di scriverci!
grazie
Iniziative a Empoli e modulo di richiesta assemblea di istituto
per incentivare la discussione sui gravi cambiamenti che si stanno apportando al sistema dell'istruzione italiana.
Nella suddetta assemblea è stato deliberato l'inizio della raccolta firme necessarie alla richiesta di un assemblea di istituto nel mese di ottobre.
ROMPI IL SILENZIO!
SCARICA IL MODULO DI RICHIESTA FIRME
(Per motivi tecnici sarai dirottato su un altro blog per effettuare il download)
Link - occupazione.blogspot.com
http://occupazionern.blogspot.com/
Occupare è possibile, se c'è partecipazione, se c'è modo di fare turni con un ricambio continuo di gente a scuola, sempre, se lo si fa con l'intenzione giusta: quella di protestare contro una legge sbagliata, non quella di perdere ore di lezione e rompere tutto.
lunedì 13 ottobre 2008
Discorso di Pietro Calamandrei sulla scuola-1950
DISCORSO PRONUNZIATO DA PIERO CALAMANDREI AL III CONGRESSO DELL’ASSOCIAZIONE A DIFESA DELLA SCUOLA NAZIONALE IL GIORNO 11 FEBBRAIO 1950
“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle scuole private. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tenere d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto, per rovinare le scuole di stato.
Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico.
Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico”.
(Pubblicato nella rivista Scuola Democratica, 20 marzo 1950).
[Pietro Calamandrei è stato un avvocato, docente universitario, nonché membro della resistenza e dell'assemblea costituente del 1948. Per maggiori informazioni cercate su wikipedia.]
Questa pubblicazione del 1950 non vi ricorda nulla del 2008??
Sms e mail per Napolitano: «Non firmare la Gelmini»
![](http://www.unita.it/images/Napolitano%2849%29.jpg)
Un sms sta ingorgando le messaggerie dei telefonini. Un messaggino che rimbalza dall'Adriatico al Tirreno e dalle Alpi alla Sila, fin oltre lo Stretto. Viaggia su ponti radio e rimbalza anche su Internet, sui siti dei giornali, sui forum di discussione e sugli aggregatori di notizie delle piattaforme blog. Ma più spesso ti arriva sul telefonino mandato da un amico caro che magari non vedi da tempo ma di cui hai ancora il nome in rubrica.
Ciò che arriva è però un testo predefinito: l'invito a mandare una mail al sito del Quirinale. Insomma, l'amico ti chiede di sederti al computer di casa o dell'ufficio e rivolgere un appello direttamente al Capo dello Stato Giorgio Napolitano perché non firmi il decreto Gelmini. «Se arrivano almeno 20mila mail si può bloccare tutto, manda questo sms a più persone possibili», si legge alla fine.
Questa riforma ci colpisce tutti quanti!!
Legge 6 agosto 2008, n. 133 - Focus Art.16
Questa è una parte e credo che in 92 pagine di legge ci si possa sbizzarrire e trovare tante altre cose interessanti.
Ah! Dimenticavo che sono da spulciare tante altre proposte di legge che interessano gli studenti e non possiamo neanche effettuare una ricerca per titolo visto che nel decreto-legge 154, indicato come "Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali", è presente l'accorpamento delle strutture scolastico sottodimensionate.
Forse una cosa legittima come scelta politica con la quale si può essere d'accordo o no, ma è assolutamente vergognoso che si giochi alle scatole cinesi riformando tutto il sistema dell'istruzione italiana nascondendo pezzi di regolamento su troppi disegni di legge differenti e in documenti elaborati da ministeri differenti.
E' chiaro che questo rende più difficile un opposizione seria, non populista e che pretende di lottare sulla base di quello che è effettivamente scritto negli atti!
Per quanto riguarda l'articolo sedici che riporto qui sotto vorrei far presente che tramite una cosa diffusissima in Italia come "Il libro nero", la redistribuzione dei guadagni delle fondazioni è facilmente attuabile e ribadisco quindi la mia posizione a favore di una istruzione semplicemente PUBBLICA PUNTO E BASTA! Se il privato vuole contribuire economicamente dovrebbe poterlo fare ed essere agevolato in questo, ma senza necessariamente dover entrare nella fondazione e better becco sulla gestione!
Scarica il PDF della 133 - Versione di camera.it - (Per problemi tecnici per scaricarlo verrai dirottato su un altro blog)
![](http://1.bp.blogspot.com/_3jV9VIkvL2U/SPNBRcmeXoI/AAAAAAAAADs/LUd26-PU9Aw/s400/logo_parlamento.jpg)
scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in
fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato accademico a maggioranza
assoluta ed e' approvata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il
Ministro dell'economia e delle finanze. La trasformazione opera a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo
a quello di adozione della delibera.
2. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio
dell'Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie e' trasferita, con decreto dell'Agenzia del
demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate.
3. Gli atti di trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni ad essi connesse sono esenti
da imposte e tasse.
4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità
consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non e'
ammessa in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili
derivanti dallo svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono destinati
interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.
5. I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle fondazioni universitarie sono esenti da tasse e
imposte indirette e da diritti dovuti a qualunque altro titolo e sono interamente deducibili dal reddito del
soggetto erogante. Gli onorari notarili relativi agli atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono
ridotti del 90 per cento.
6. Contestualmente alla delibera di trasformazione vengono adottati lo statuto e i regolamenti di
amministrazione e di contabilità delle fondazioni universitarie, i quali devono essere approvati con decreto del
Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
Lo statuto può prevedere l'ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.
7. Le fondazioni universitarie adottano un regolamento di Ateneo per l'amministrazione, la finanza e la
contabilità, anche in deroga alle norme dell'ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici, fermo
restando il rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario.
8. Le fondazioni universitarie hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile, nel rispetto dei principi
stabiliti dal presente articolo.
9. La gestione economicofinanziaria delle fondazioni universitarie assicura l'equilibrio di bilancio. Il bilancio
viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce
elemento di valutazione, a fini perequativi, l'entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.
10. La vigilanza sulle fondazioni universitarie e' esercitata dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della
ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nei collegi dei sindaci delle fondazioni
universitarie e' assicurata la presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni vigilanti.
11. La Corte dei conti esercita il controllo sulle fondazioni universitarie secondo le modalità previste dalla legge
21 marzo 1958, n. 259 e riferisce annualmente al Parlamento.
12. In caso di gravi violazioni di legge afferenti alla corretta gestione della fondazione universitaria da parte
degli organi di amministrazione o di rappresentanza, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca
nomina un Commissario straordinario, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con il
compito di salvaguardare la corretta gestione dell'ente ed entro sei mesi da tale nomina procede alla nomina dei
nuovi amministratori dell'ente medesimo, secondo quanto previsto dallo statuto.
13. Fino alla stipulazione del primo contratto collettivo di lavoro, al personale amministrativo delle fondazioni
universitarie si applica il trattamento economico e giuridico vigente alla data di entrata in vigore del presente
decreto.
14. Alle fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni vigenti per le Università statali in
quanto compatibili con il presente articolo e con la natura privatistica delle fondazioni medesime.
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