lunedì 3 novembre 2008

Curzio Maltese su La repubblica

Caschi, passamontagna e bastoni - 31/10/08


di Curzio Maltese - da la Repubblica

E quando passa Cossiga un anziano docente urla: "Contento ora?" Un camion carico di spranghe e in piazza Navona è stato il caos. La rabbia di una prof: quelli picchiavano e gli agenti zitti. AVEVA l'aria di una mattina tranquilla nel centro di Roma. Nulla a che vedere con gli anni Settanta. Negozi aperti, comitive di turisti, il mercatino di Campo dè Fiori colmo di gente. Certo, c'era la manifestazione degli studenti a bloccare il traffico. "Ma ormai siamo abituati, va avanti da due settimane" sospira un vigile.

Alle 11 si sentono le urla, in pochi minuti un'onda di ragazzini in fuga da Piazza Navona invade le bancarelle di Campo dè Fiori. Sono piccoli, quattordici anni al massimo, spaventati, paonazzi.

Davanti al Senato è partita la prima carica degli studenti di destra. Sono arrivati con un camion carico di spranghe e bastoni, misteriosamente ignorato dai cordoni di polizia. Si sono messi alla testa del corteo, menando cinghiate e bastonate intorno. Circondano un ragazzino di tredici o quattordici anni e lo riempiono di mazzate. La polizia, a due passi, non si muove.

Sono una sessantina, hanno caschi e passamontagna, lunghi e grossi bastoni, spesso manici di picconi, ricoperti di adesivo nero e avvolti nei tricolori. Urlano "Duce, duce". "La scuola è bonificata". Dicono di essere studenti del Blocco Studentesco, un piccolo movimento di destra. Hanno fra i venti e i trent'anni, ma quello che ha l'aria di essere il capo è uno sulla quarantina, con un berretto da baseball. Sono ben organizzati, da gruppo paramilitare, attaccano a ondate. Un'altra carica colpisce un gruppo di liceali del Virgilio, del liceo artistico De Chirico e dell'università di Roma Tre. Un ragazzino di un istituto tecnico, Alessandro, viene colpito alla testa, cade e gli tirano calci. "Basta, basta, andiamo dalla polizia!" dicono le professoresse.

Seguo il drappello che si dirige davanti al Senato e incontra il funzionario capo. "Non potete stare fermi mentre picchiano i miei studenti!" protesta una signora coi capelli bianchi. Una studentessa alza la voce: "E ditelo che li proteggete, che volete gli scontri!". Il funzionario urla: "Impara l'educazione, bambina!". La professoressa incalza: "Fate il vostro mestiere, fermate i violenti". Risposta del funzionario: "Ma quelli che fanno violenza sono quelli di sinistra". C'è un'insurrezione del drappello: "Di sinistra? Con le svastiche?". La professoressa coi capelli bianchi esibisce un grande crocifisso che porta al collo: "Io sono cattolica. Insegno da 32 anni e non ho mai visto un'azione di violenza da parte dei miei studenti. C'è gente con le spranghe che picchia ragazzi indifesi. Che c'entra se sono di destra o di sinistra? È un reato e voi dovete intervenire".

Il funzionario nel frattempo ha adocchiato una telecamera e il taccuino: "Io non ho mai detto: quelli sono di sinistra". Monica, studentessa di Roma Tre: "Ma l'hanno appena sentito tutti! Chi crede d'essere, Berlusconi?". "Lo vede come rispondono?" mi dice Laura, di Economia. "Vogliono fare passare l'equazione studenti uguali facinorosi di sinistra". La professoressa si chiama Rosa Raciti, insegna al liceo artistico De Chirico, è angosciata: "Mi sento responsabile. Non volevo venire, poi gli studenti mi hanno chiesto di accompagnarli. Massì, ho detto scherzando, che voi non sapete nemmeno dov'è il Senato. Mi sembravano una buona cosa, finalmente parlano di problemi seri. Molti non erano mai stati in una manifestazione, mi sembrava un battesimo civile. Altro che civile! Era stato un corteo allegro, pacifico, finché non sono arrivati quelli con i caschi e i bastoni. Sotto gli occhi della polizia. Una cosa da far vomitare. Dovete scriverlo. Anche se, dico la verità, se non l'avessi visto, ma soltanto letto sul giornale, non ci avrei mai creduto".

Alle undici e tre quarti partono altre urla davanti al Senato. Sta uscendo Francesco Cossiga. "È contento, eh?" gli urla in faccia un anziano professore. Lunedì scorso, il presidente emerito aveva dato la linea, in un' intervista al Quotidiano Nazionale: "Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno (...) Infiltrare il movimento con agenti pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto della polizia. Le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti all'ospedale. Picchiare a sangue, tutti, anche i docenti che li fomentano. Magari non gli anziani, ma le maestre ragazzine sì".

È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un'azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. "Lei dove va?". Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: "Non li abbiamo notati".

Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: "Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!". L'altro risponde: "Allora si va in piazza a proteggere i nostri?". "Sì, ma non subito". Passa il vice questore: "Poche chiacchiere, giù le visiere!". Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra.

Soltanto a questo punto, dopo cinque minuti di botte, e cinque minuti di scontri non sono pochi, s'affaccia la polizia. Fa cordone intorno ai sessanta di Blocco Studentesco, respinge l'assalto degli studenti di sinistra. Alla fine ferma una quindicina di neofascisti, che stavano riprendendo a sprangare i ragazzi a tiro. Un gruppo di studenti s'avvicina ai poliziotti per chiedere ragione dello strano comportamento. Hanno le braccia alzate, non hanno né caschi né bottiglie. Il primo studente, Stefano, uno dell'Onda di scienze politiche, viene colpito con una manganellata alla nuca (finirà in ospedale) e la pacifica protesta si ritrae.

A mezzogiorno e mezzo sul campo di battaglia sono rimasti due ragazzini con la testa fra le mani, sporche di sangue, sedie sfasciate, un tavolino zoppo e un grande Pinocchio di legno senza più una gamba, preso dalla vetrina di un negozio di giocattoli e usato come arma. Duccio, uno studente di Fisica che ho conosciuto all'occupazione, s'aggira teso alla ricerca del fratello più piccolo. "Mi sa che è finita, oggi è finita. E se non oggi, domani. Hai voglia a organizzare proteste pacifiche, a farti venire idee, le lezioni in piazza, le fiaccolate, i sit in da figli dei fiori. Hai voglia a rifiutare le strumentalizzazioni politiche, a voler ragionare sulle cose concrete. Da stasera ai telegiornali si parlerà soltanto degli incidenti, giorno dopo giorno passerà l'idea che comunque gli studenti vogliono il casino. È il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo".

venerdì 31 ottobre 2008

Video - Attacco neofascista

Manifestazione Roma 30/10/2008

Ieri alle 4.30 del mattino sono partiti ben 5 pulmann dalla Fabbrica della Sammontana verso Roma, dove era indetta una manifestazione da tutti i sindacati principali (CGIL, CISL, UIL) per far vedere che non siamo una "minoranza" come tentano di far credere a non volere i tagli che comporta questa riforma, a non volere il maestro unico, a non volere la privatizzazione delle università...Sappiamo tutti che ci sono cose che nel sistema della scuola pubblica non vanno, e questa riforma non ne risolve neanche una (ma ce ne sono tante altre che invece funzionano, che questa riforma va a penalizzare):
_La scuola è uno stipendificio?La Gelmini blocca le assunzioni, ma non licenzia nessuno
_In Italia meno dell' 1% del P.I.L. viene investito in ricerca contro uan media europea intorno al 3%, al 7% negli U.S.A. e addirittura 9% in Giappone? La soluzione è tagliare i Fondi alla ricerca
_Le università sono in mano ai "baroni" campioni di malagestione? Evitiamo con il blocco del turn over al 20% che giovani motivati e qualificati possano entrare a far parte di questa istituzione
_Le famiglie non arrivano alla terza settimana del mese? Rincariamo i costi dell'università (certo in modo indiretto)!

Ieri a Roma c'erano 1 milione di persone (senza nessun incidente, perchè i manifestanti sono come le B.R., vero Cossiga?), allo sciopero generale della scuola ha aderito l' 80% del personale...
ma siamo sicuri di essere una minoranza?

Speriamo che sia possibile un Referendum Abrogativo...non ci resta che questo come strumento!

mercoledì 29 ottobre 2008

Comitato Pontormo

I professori del liceo Pontormo hanno aperto un blog:

Il Blog è dedicato alla diffusione delle forme di protesta contro la riforma della scuola del Ministro Gelmini. Il Blog rimane a disposizione di tutti coloro che intendono esprimersi su tale tema.

http://comitatopontormo.blogspot.com/

lunedì 27 ottobre 2008

Empoli - Lezioni in Piazza dei loeni

Ecco le lezioni che si terranno domani, 28 ottobre, in Piazza Farinata degli Uberti, tenute, a partire dalle ore 16:00, dai professori delle scuole superiori di Empoli:

16:00 - Claudio Zardo: Noi siamo figli delle stelle

16:30 - Mauro Butti: Italo Calvino e Antonio Tabucchi

17:00 - Vincenzo Bonaccorsi: Galileo Galilei

17:30 - Alessandro Nesi: Shakespeare

27 ottobre, ore 22:00 - Webradio Radioradicchio


Stasera, alle ore 22:00, in diretta sulla webradio Radioradicchio, intervista agli studenti protagonisti della protesta che dilaga nell'Empolese Valdelsa e in tutta Italia
http://www.radioradicchio.it

Il programma andrà in replica martedì 28 ottobre alle 16:00

Fiaccolata - 27 ottobre, ore 21:00, Piazza Don Minzoni

Parte stasera alle ore 21.00 da piazza Don Minzoni di Empoli (dalla stazione)
, la fiaccolata contro i provvedimenti in materia di istruzione dei ministri Gelmini e Tremonti. Non mancare!

venerdì 24 ottobre 2008

INTERVISTA A COSSIGA «Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei»

Da "Il Giorno/Resto del Carlino/La Nazione"

PRESIDENTE Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?

«Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo.Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».

Quali fatti dovrebbero seguire?

«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».

Ossia?

«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito…».

Gli universitari, invece?

«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».

Dopo di che?

«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».

Nel senso che…

«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».

Anche i docenti?

«Soprattutto i docenti».

Presidente, il suo è un paradosso, no?

«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».

E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.

«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».

Quale incendio?

«Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università.E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».

E` dunque possibile che la storia si ripeta?

«Non è possibile, è probabile. Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non
fu spento per tempo».

Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.

«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama…».

Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente…

«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all`inizio della contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com`era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro.La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla… Ma oggi c`è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente»

Tratto da: http://www.buconero.eu/2008/10/intervista-a-cossiga-bisogna-fermarli-anche-il-terrorismo-parti-dagli-atenei/


Ecco questa è stata l' intervista il mio commento è che un uomo simile non merita la carica che riveste ma non merita nemmeno di vivere libero!

(Ringrazio il mio amico Giunti Damiano che mi ha dato l' idea di pubblicare questa intervista)

Bertold Brecht

Dal blog: no133pisa.blogspot.com

Chi Resta a casa quando la battaglia comincia e lascia che gli altri combattano per la sua causa deve stare attento: perchè chi non partecipa alla battaglia parteciperà alla disfatta.
Neppure evita la battaglia chi la battaglia vuole evitare: perchè combattera per la causa del nemico chi per la propria causa non ha combattuto.

Manifestazioni di Empoli e Pisa

Pronti per voi altri due video della manifestazioni di Empoli(http://it.youtube.com/watch?v=x0bKaQNp3nE) e di Pisa(http://it.youtube.com/watch?v=hz1yyQ-Qbpk) del 23/10

Empoli, 23/10/2008 - Citati su repubblica.it

Citato lo striscione:
Troppo facile governare un popolo di ignoranti
http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-2/proteste-23-ott/proteste-23-ott.html

mercoledì 22 ottobre 2008

Lettera ai giornali - Alfredo

Vi scrivo cercando di dare i punti cardine intorno ai quali si muove la
protesta studentesca e dei docenti che investe l'Empolese Valdelsa come
il resto d'Italia in questi giorni, anche alla luce delle dichiarazioni
di Silvio Berlusconi che invece di cercare il dialogo richiesto auspica
l'intervento delle forze armate contro gli studenti. Un protesta
pacifica nata per la mancanza di discussione col governo che a colpi di
fiducia e decreti legge modifica radicalmente il nostro paese sarà
quindi bloccata in modo irresponsabile con la forza, lasciando aperti i
problemi sollevati in questi giorni, che così non verranno sottoposti a
nuova analisi. È triste constatare che di fronte ad una richiesta di
partecipazione dei più giovani, a prescindere dallo schieramento
politico, alla vita dello stato si risponda con programmi portati avanti
unilateralmente.
Ci siamo mobilitati contro i tagli messi in atto dal governo nei confronti della
scuola pubblica, contro la legge 133 del 6 agosto 2008, e contro il decreto 137
del 1 settembre 2008. Rimando a altri luoghi una più attenta valutazione
politica dei provvedimenti, per ovvi motivi.
I tagli al sistema dell'istruzione pubblica sono purtroppo una cosa normale in
Italia, ma fare tagli così pesanti e dare la possibilità alle università
di convertirsi in fondazioni di diritto privato per cercare fondi (Legge
133, Art. 16, comma 1) è un chiaro segno di abbandono da parte dello
stato che di fatto regala tutti gli immobili, i mobili e quanto altro ci sia in
un ateneo ai privati, che ne gestiranno totalmente attività e bilanci
attraverso un consiglio di amministrazione (Legge 133, Art. 16, comma
2,3). Altrettanto di fatto viene poi annullata la libertà di ricerca che potrà
essere
sfruttata per lucrare sulle nuove scoperte di proprietà delle suddette
fondazioni.
Questa la parte più dura dei cambiamenti respinti dagli studenti, ma c'è
altro:
vi invito a prendere contatto con studenti e ricercatori universitari
che saranno colpiti dal blocco del turn over (Legge 133, Art. 66).
Inoltre con altri decreti in tutti i livelli del sistema Istruzione
verranno tagliati posti di lavoro non inutili,ma necessari e si va dalla
maestra elementare che deve gestire una classe di 30 bambini da sola, al
ricercatore universitario che aiuta a mandare avanti i corsi dell'ateneo
o il tecnico specializzato del laboratorio di chimica di una scuola
superiore.
La discussione infatti non finisce e prosegue con l'analisi della 137
che porta altri problemi. I problemi veri non si chiamano voto in
condotta, non c'entrano col grembiule, ma sono molto più gravi come la
riduzione delle ore di lezione in tutte le scuole. Questa riduzione di
ore, oltre a svantaggi e difficoltà legate al tempo di permanenza dei
ragazzi all'interno degli istituti, unita ad una scarsità di fondi e di
docenti porterà ad eliminare dai programmi le attività di laboratorio e
prove pratiche che caratterizzano la differenziazione delle scuola:
licei, istituti tecnici, professionali...
Questi sono solo alcuni dei punti sui quali è aperta la discussione,
difficile per una persona studiarli tutti, e per questo è importante
l'iniziativa comune di ragazzi e studenti sui vari temi.
Per quanto riguarda il futuro della protesta le occupazioni a Empoli
stanno per finire e alcune leggi sembrano non poter essere bloccate, ma
questo non fermerà il dibattito. La protesta cambierà faccia studiando
nuovi metodi per il confronto delle idee e nuove iniziative per
mantenere alta l'attenzione di chi ha seguito il movimento fin dalla sua
(ri-)nascita. Coscienti che non basti un “No!”, metteremo al primo posto
l'analisi dei problemi della scuola italiana e le possibili soluzioni.
L'obiettivo è diventare un movimento responsabile capace di fornire
proposte concrete per il futuro, infatti questo è solo l'inizio del
cambiamento che questo governo è intenzionato a portare al sistema
dell'istruzione e compito nostro è tenere gli occhi aperti quando
saranno presentati alle camere proposte di legge come quella depositata
da Aprea a maggio 2008 o quella del non ancora ministro Gelmini di
febbraio 2008.
Vi ringrazio.
Alfredo Di Maria, liceo scientifico “Pontormo”, Empoli
http://lascuolasimuove.blogspot.com

Volantino manifestazione - 23 ottobre 2008


Partenza dal polo Pontormo-Ferraris alle 9:30 - Arrivo in piazza della vittoria

martedì 21 ottobre 2008

Manifestazione di Firenze (video)

Come promesso ecco il link del video della manifestazione http://it.youtube.com/watch?v=cP7HK55POC0

Manifestazione di firenze + video occupazione

Oggi a Firenze c' è stata la manifestazione della CGIL contro la riforma della scuola, la partecipazione è stata enorme studenti di tutta la provincia fiorentina pisana e pistoiese hanno preso parte alla manifestazione formando un corteo che sembrava non finire mai! Anche se ormai la maggior parte della riforma è stata approvata abbiamo fatto capire che non ci sta bene.

In attesa del video della manifestazione posto il link di quello che ho fatto a scuola durante i primi giorni di occupazione http://it.youtube.com/watch?v=mOa2tB0vIOU

lunedì 20 ottobre 2008

Video della Littizzetto a "Che tempo che fa"

http://www.youtube.com/watch?v=Th9KQTRVNGs

domenica 19 ottobre 2008

Anche di domenica c'è partecipazione!

Anche oggi Domenica 19 Ottobre il liceo scientifico "Il Pontormo" e anche I.T.I di fronte a noi erano gremiti di persone, a dimostrazione che quello che stiamo facendo non è un modo per perdere ore di lezione!Non sono state ovviamente proposte attività di informazione, ma ci siamo trovati tutti insieme lo stesso, e siamo stati (anzi a quest'ora sono ancora) veramente tanti.

Ancora non è stato risolto il problema di come proseguire per domani...probabilmente verrà fatto un "referendum" per scegliere se continuare la via dell'occupazione e negarci l'aiuto e l'appoggio dei professori (che comunque hanno interesse quanto noia protestare, e non sono il "nemico") oppure adottare la via dell' assemblea straordinaria permanente, cioè di giorno continuare lo stesso tipo di attività, con assemblee, workshop dalla mattina fino alla fine del pomeriggio, e poi chiudere la scuola, per riaprirla la mattina dopo.

Qualunque sia la via che verrà scelta, da sottolineare che cercheremo di organizzare la partecipazione ad almeno altre due manifestazioni (a proposito, sabato mattina è stata un successo): martedì a Firenze e giovedì (che comunque sia sarà la chiusura della protesta al liceo) a Pisa.

giovedì 16 ottobre 2008

Occupazione al liceo Pontormo

Da stamattina anche la nostra scuola è occupata, nel senso del post precedente!!

Ora non ho tempo per parlarne a lungo, troppo impegnato nell'atto stesso di occupare!

Domattina venite a scuola sempre verso le 8, avremo studenti universitari, professori e uomini politici a parlarci di questa legge, faremo workshop su vari temi, il più possibile divertenti, e ci sarà lo sportello per coloro che vogliono ripetizioni, gestiti da alunni di 4a e 5a, e pomeriggio attività ricreativa libera, musica, giochi di ruolo, anche niente, solo stare insieme, passare il tempo manifestando contro ciò che non ci va bene!

OCCUPAZIONE AL PONTORMO

Da stamattina alle otre 9 (+ o -) il liceo scientifico "Il Pontormo" di Empoli è stato occupato dagli studenti. Dopo quelle occupazioni che ormai erano solo un "rito" che venivano fate fino a circa 7 anni fa gli studenti del liceo si sono mobilitati tutti insieme per perseguire la stessa causa: La protesta contro la riforma della scuola dell'attuale governo. IMPORTANTE: LA PROTESTA E' UNA PROTESTA APARTITICA!. E' UNA PROTESTA CHE ACCOMUNA TUTTI GLI STUDENTI PERCHE RIGUARDA IL FUTURO DI TUTTI! NON SOLO DI ALCUNI MA DI TUTTI.

mercoledì 15 ottobre 2008

PROFUMO DI OCCUPAZIONE AL PONTORMO

Oggi Pomeriggio abbiamo fatto una riunione di quarte e quinte, per organizzare il sit in di domani, e l'eventuale occupazione che dovrà scaturirne.
Per il sit in siamo preparati, ma la partecipazione deve essere diffusa, al massimo!!SIT IN NON VUOL DIRE DOPO UN'ORA ANDARE ALLA COOP!!

Se questa cosa ci interessa davvero, dobbiamo meterci in gioco (e lo stiamo facendo in molti, ma abbiamo veramente bisogno di supporto e partecipazione ativa!).

OCCUPAZIONE PERò NON VUOL DIRE PERDERE ORE DI LEZIONE, ROMPERE LA SCUOLA, FAR ENTRARE NEL LICEO CHIUNQUE. SE QUESTA COSA DOVESSE PARTIRE (dipende solo dalla vostra partecipazione) NEL LICEO POTRA' ENTRARE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE CHI STUDIA (o almeno fa finta XD) AL "PONTORMO"! DURANTE QUESTA SARANNO PROPOSTI DIBATTITI SULLA PROTESTA (perchè, come, ecc...), CERCHEREMO DI ORGANIZZARE AL MEGLIO LA NOSTRA PARTECIPAZIONE ALLE MANIFESTAZIONI GIA' INDETTE (scorrete gli interventi vecchi per le date), CON CREAZIONE DI STRISCIONI, VERRANNO PROPOSTI SPORTELLI GESTITI DAI PROFESSORI CHE VORRANNO, E DAGLI STUDENTI DEGLI ULTIMI ANNI, VISTO CHE VOGLIONO LEVARCI I CORSI DI RECUPERO, CE LI FACCIAMO DA SOLI! IL POMERIGGIO CERCHEREMO DI FARE ATTIVITA' ANCHE PIU' RICREATIVE (sono benvenute le proposte da tutti), MA TUTTO QUESTO SI PUO' FARE SOLO SE LO FACCIAMO CON LO SPIRITO GIUSTO:

UNA PROTESTA COSTRUTTIVA E CONDIVISA CONTRO UNA LEGGE SBAGLIATA, PORTATA AVANTI NEL MODO PIU' CIVILE POSSIBILE, NON UNA OCCASIONE PER PERDERE TEMPO E DISTRUGGERE TUTTO QUELLO CHE E' SOTTOMANO

Al sit-in di domattina la partecipazione deve essere la più ampia, benchè ovviamente non sarà obbligatoria, e cercheremo di spiegare cosa non ci piace di questa riforma, che ora va di moda chiamare "manutenzione", e di spiegare i principi e le regole dell'occupazione!(Sono già stati invitati giornalisti de "La Nazione", "Il Tirreno" e "Go news" perchè noi vogliamo essere un punto di "partenza (purtroppo già in ritardo) per tutta la zona di Empoli.

TUTTI INSIEME POSSIAMO ESSERE EFFICACI!!!!

martedì 14 ottobre 2008

PROSSIMI APPUNTAMENTI

DOMANI MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE ALLE 15.30 SIT IN IN PIAZZA DELLA SIGNORIA A FIRENZE

DOMANI MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE ALLE 16.00 presso gli spazi antistanti la Presidenza della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, entrata via Buonarroti, 4, Pisa: Il Rettore convoca un'assemblea di ateneo per discutere gli effetti della legge 133 e per concordare le opportune iniziative di mobilitazione.

SABATO 18 OTTOBRE ALLE 16.00 INCONTRO CON GLI STUDENTI DELL'UNIVETSITA' DI PISA PER PARLARE DELLA 133 IN PIAZZA DELLA VITTORIA A EMPOLI

mail informazioni

Ho creato un indirizzo email per avere un altro strumento per far girare le informazioni!
Chiunque volesse informazioni che non riesce a trovare, chiunque volesse chiarimenti o chiunque volesse dare informazioni in più a noi è liberissimo di scriverci!

controlagelmini@gmail.com

Importante: Questa mail è un contatto msn, aggiungetelo se volete!

grazie

Iniziative a Empoli e modulo di richiesta assemblea di istituto

Al liceo Pontormo di Empoli, gli studenti, senza l'appoggio dei rappresentanti di istituto, hanno raccolto le firme necessarie alla richiesta di un comitato studentesco (assemblea di tutti i rappresentanti di classe)
per incentivare la discussione sui gravi cambiamenti che si stanno apportando al sistema dell'istruzione italiana.

Nella suddetta assemblea è stato deliberato l'inizio della raccolta firme necessarie alla richiesta di un assemblea di istituto nel mese di ottobre.

Se i rappresentanti di istituto si fanno i fatti loro, anche tu nella tua scuola, raccogliendo le firme del 10% degli studenti o della maggioranza dei rappresentanti di classe, puoi organizzare un'assemblea per discutere del tema!
ROMPI IL SILENZIO!


SCARICA IL MODULO DI RICHIESTA FIRME
(Per motivi tecnici sarai dirottato su un altro blog per effettuare il download)

Link - occupazione.blogspot.com

http://occupazione.blogspot.com è stato creato un po' come "La scuola si muove" in occasione della protesta degli studenti delle scuole medie secondarie. Vi saranno riportate notizie riguardo all'occupazione dell'istituto Russel-Newton di Scandicci (Fi)

http://occupazionern.blogspot.com/

Occupare è possibile, se c'è partecipazione, se c'è modo di fare turni con un ricambio continuo di gente a scuola, sempre, se lo si fa con l'intenzione giusta: quella di protestare contro una legge sbagliata, non quella di perdere ore di lezione e rompere tutto.

lunedì 13 ottobre 2008

Discorso di Pietro Calamandrei sulla scuola-1950

DISCORSO PRONUNZIATO DA PIERO CALAMANDREI AL III CONGRESSO DELL’ASSOCIAZIONE A DIFESA DELLA SCUOLA NAZIONALE IL GIORNO 11 FEBBRAIO 1950



“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura.

Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle scuole private. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tenere d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto, per rovinare le scuole di stato.

Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico.

Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico”.

(Pubblicato nella rivista Scuola Democratica, 20 marzo 1950).



[Pietro Calamandrei è stato un avvocato, docente universitario, nonché membro della resistenza e dell'assemblea costituente del 1948. Per maggiori informazioni cercate su wikipedia.]


Questa pubblicazione del 1950 non vi ricorda nulla del 2008??

Sms e mail per Napolitano: «Non firmare la Gelmini»


Un sms sta ingorgando le messaggerie dei telefonini. Un messaggino che rimbalza dall'Adriatico al Tirreno e dalle Alpi alla Sila, fin oltre lo Stretto. Viaggia su ponti radio e rimbalza anche su Internet, sui siti dei giornali, sui forum di discussione e sugli aggregatori di notizie delle piattaforme blog. Ma più spesso ti arriva sul telefonino mandato da un amico caro che magari non vedi da tempo ma di cui hai ancora il nome in rubrica.

Ciò che arriva è però un testo predefinito: l'invito a mandare una mail al sito del Quirinale. Insomma, l'amico ti chiede di sederti al computer di casa o dell'ufficio e rivolgere un appello direttamente al Capo dello Stato Giorgio Napolitano perché non firmi il decreto Gelmini. «Se arrivano almeno 20mila mail si può bloccare tutto, manda questo sms a più persone possibili», si legge alla fine.

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Questa riforma ci colpisce tutti quanti!!

Bisogna sottolineare che le riforme di questa legge 133, ed altri provvedimenti del governo in carica (ad opera principalmente dei ministri dell'economia- Giulio Tremonti- della pubblica amministrazione - Brunetta- e dell'istruzione -Mariastella Gelmini), dell'istruzione pubblica non colpiscono solo l'università, che ad alcuni studenti delle scuole superiori di prima e seconda sembrerà ancora lontana, e che magari non interessa nemmeno tutti. COLPISCE ANCHE DIRETTAMENTE LA VOSTRA SCUOLA: verranno assunti solamente 1/5 dei professori (e del personale più in generale) mandati in pensione o in futuro licenziati(anche nei licei, nelle medie e nelle elementari, non solo all'università) e verranno TAGLIATI FONDI CHE FINO AD ORA ERANO STATI IMPIEGATI PER FINANZIARE I CORSI DI RECUPERO. Questo vuol dire, per esempio, che se a giugno avrete (facendo tutti i dovuti scongiuri) un debito, NESSUN PROFESSORE SARA' PAGATO PER FARVI I CORSI DI RECUPERO DURANTE L'ESTATE! QUESTO RENDERA' PIU' DIFFICILE IL RECUPERO DEI DEBITI FORMATIVI E DI CONSEGUENZA AMUMENTERA' IL RISCHIO DI ESSERE BOCCIATI AGLI ESAMI DI SETTEMBRE!!

QUESTA RIFORMA CI COLPISCE TUTTI! DOBBIAMO PARTECIPARE TUTTI QUANTI ATTIVAMENTE ALLE MANIFESTAZIONI DI PROTESTA E FARE DI TUTTO PERCHE' QUESTA LEGGE VENGA ABOLITA!!

Volantino 133


Legge 6 agosto 2008, n. 133 - Focus Art.16

Tratto da: http://dimastyle.altervista.org

Questa è una parte e credo che in 92 pagine di legge ci si possa sbizzarrire e trovare tante altre cose interessanti.

Ah! Dimenticavo che sono da spulciare tante altre proposte di legge che interessano gli studenti e non possiamo neanche effettuare una ricerca per titolo visto che nel decreto-legge 154, indicato come "Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali", è presente l'accorpamento delle strutture scolastico sottodimensionate.

Forse una cosa legittima come scelta politica con la quale si può essere d'accordo o no, ma è assolutamente vergognoso che si giochi alle scatole cinesi riformando tutto il sistema dell'istruzione italiana nascondendo pezzi di regolamento su troppi disegni di legge differenti e in documenti elaborati da ministeri differenti.

E' chiaro che questo rende più difficile un opposizione seria, non populista e che pretende di lottare sulla base di quello che è effettivamente scritto negli atti!

Per quanto riguarda l'articolo sedici che riporto qui sotto vorrei far presente che tramite una cosa diffusissima in Italia come "Il libro nero", la redistribuzione dei guadagni delle fondazioni è facilmente attuabile e ribadisco quindi la mia posizione a favore di una istruzione semplicemente PUBBLICA PUNTO E BASTA! Se il privato vuole contribuire economicamente dovrebbe poterlo fare ed essere agevolato in questo, ma senza necessariamente dover entrare nella fondazione e better becco sulla gestione!

Scarica il PDF della 133 - Versione di camera.it - (Per problemi tecnici per scaricarlo verrai dirottato su un altro blog)



Art. 16.
Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università

1. In attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti e dell'autonomia didattica,
scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in
fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato accademico a maggioranza
assoluta ed e' approvata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il
Ministro dell'economia e delle finanze. La trasformazione opera a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo
a quello di adozione della delibera.
2. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio
dell'Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie e' trasferita, con decreto dell'Agenzia del
demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate.
3. Gli atti di trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni ad essi connesse sono esenti
da imposte e tasse.
4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità
consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non e'
ammessa in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili
derivanti dallo svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono destinati
interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.
5. I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle fondazioni universitarie sono esenti da tasse e
imposte indirette e da diritti dovuti a qualunque altro titolo e sono interamente deducibili dal reddito del
soggetto erogante. Gli onorari notarili relativi agli atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono
ridotti del 90 per cento.
6. Contestualmente alla delibera di trasformazione vengono adottati lo statuto e i regolamenti di
amministrazione e di contabilità delle fondazioni universitarie, i quali devono essere approvati con decreto del
Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
Lo statuto può prevedere l'ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.
7. Le fondazioni universitarie adottano un regolamento di Ateneo per l'amministrazione, la finanza e la
contabilità, anche in deroga alle norme dell'ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici, fermo
restando il rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario.
8. Le fondazioni universitarie hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile, nel rispetto dei principi
stabiliti dal presente articolo.
9. La gestione economico­finanziaria delle fondazioni universitarie assicura l'equilibrio di bilancio. Il bilancio
viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce
elemento di valutazione, a fini perequativi, l'entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.
10. La vigilanza sulle fondazioni universitarie e' esercitata dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della
ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nei collegi dei sindaci delle fondazioni
universitarie e' assicurata la presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni vigilanti.
11. La Corte dei conti esercita il controllo sulle fondazioni universitarie secondo le modalità previste dalla legge
21 marzo 1958, n. 259 e riferisce annualmente al Parlamento.
12. In caso di gravi violazioni di legge afferenti alla corretta gestione della fondazione universitaria da parte
degli organi di amministrazione o di rappresentanza, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca
nomina un Commissario straordinario, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con il
compito di salvaguardare la corretta gestione dell'ente ed entro sei mesi da tale nomina procede alla nomina dei
nuovi amministratori dell'ente medesimo, secondo quanto previsto dallo statuto.
13. Fino alla stipulazione del primo contratto collettivo di lavoro, al personale amministrativo delle fondazioni
universitarie si applica il trattamento economico e giuridico vigente alla data di entrata in vigore del presente
decreto.
14. Alle fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni vigenti per le Università statali in
quanto compatibili con il presente articolo e con la natura privatistica delle fondazioni medesime.

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